Qualche giorno fa siamo stati invitati a partecipare al Bitas in Sardegna, un Evento turistico molto particolare che, pur essendo alla seconda edizione, noi non conoscevamo. Essendo l’evento dedicato ad un turismo alternativo che noi caldeggiamo molto ci siamo buttati con entusiasmo nell’avventura.
L’invito ci è arrivato dall’ Agenzia Sardegna Promozione e l’Assessorato Regionale al Turismo che ha organizzato appunto la seconda edizione della BITAS, Borsa Internazionale del Turismo Attivo in Sardegna, che si è svolto dal 27 aprile al 3 maggio 2011 presso il Forte Village Resort di Pula. Precisiamo che queste date comprendono gli educational turistici che si sono svolti in varie strutture in tutta la Sardegna.
BITAS si inserisce nelle politiche di destagionalizzazione, delocalizzazione e diversificazione dell’offerta turistica Sarda, il cui scopo principale consiste nel promuovere e potenziare uno specifico segmento del mercato turistico, il Turismo Attivo.
Per Turismo Attivo si intendono tutte le tipologie di fruizione turistica del territorio che non sono pura osservazione ma implicano un impegno attivo del visitatore. Rientrano quindi a pieno titolo in questa definizione attività come cicloturismo, trekking, arrampicata, nordic walking, equitazione, diving, vela, golf, etc..
Rispetto alle forme di turismo più tradizionali, il Turismo Attivo, presenta due importanti caratteristiche: una maggiore propensione alla delocalizzazione dei flussi turistici, con un maggiore coinvolgimento di località tradizionalmente meno visitate ed un maggiore tasso di destagionalizzazione.
In tempi recenti l’attenzione nei confronti del Turismo Attivo è cresciuta costantemente e rappresenta a livello mondiale uno tra i segmenti a più alto tasso di crescita, diventando, in alcuni casi, vero e proprio motore di sviluppo per l’economia anche dei territori meno visitati ed il cui fascino si è mantenuto intatto.
Gli operatori del Turismo Attivo sardo hanno avuto a disposizione due giornate nelle quali hanno proposto le loro offerte commerciali ai tour operator nazionali ed internazionali.
Nella seconda fase invece operatori della stampa, blogger e operatori turistici hanno partecipato agli Educational Tour.
Inoltre sono stati organizzati una serie di seminari, per operatori e non, per approfondire le tematiche del turismo in tutte le sue sfacettature, tenuti da esperti del settore e docenti universitari.
A Forte Village è stato allestito uno spazio attrezzato per sperimentare l’emozione di praticare delle attività sportive: tutti i partecipanti all’evento avranno la possibilità di cimentarsi nel tree climbing, arrampicata, mountain bike, ecc.
Le nostre impressioni sulla BITAS 2011:
La location – Forte Village, diciamolo, anche per persone come me che prediligono soggiornare in posti più alternativi, è il posto adatto a svolgere una Borsa Turistica. Mi hanno riferito che l’anno passato l’evento si era svolto a Cagliari. Una Borsa turistica, per sua natura, ha bisogno di un luogo adatto, in qualche modo “chiuso” per non avere troppo caos nei contatti commerciali. Forte Village è anche un bel posto per ospitare gli operatori turistici.
L’organizzazione – Nonostante ci siano stati dei ritardi nella partenza dell’organizzazione dell’evento la società organizzatrice ha fatto davvero miracoli. Le figure che hanno lavorato all’evento si sono rivelate professionali e, cosa non scontata in questi eventi, molto disponibili a risolvere qualsiasi problema di qualsiasi natura. Quindi davvero complimenti (a detta di tutti i partecipanti) agli organizzatori.
Cosa si può migliorare – La parte formativa è stata davvero molto interessante. Io eviterei di dividere tutti gli eventi formativi in due salette e soprattutto di sovrapporli. E’ un peccato avere la possibilità di seguire dei workshop di valore (gratuitamente) e di dover scegliere e non poterli seguire tutti. Basterebbe distendere nei due giorni la formazione e al tempo stesso gli appuntamenti fra buyer e seller. Le contrattazioni nel primo giorno sono state troppo piene e serrate, nel secondo un po’ “moscette”. Quindi ci sarebbe in qualche modo da equilibrare ed ottimizzare le due giornate.
La speranza è chiaramente che la Regione Sardegna investa sempre più in questa manifestazione. Ho parlato con tutti gli operatori che hanno partecipato all’evento e tutti si sono dichiarati soddisfatti dei contatti. Quindi la strada è tracciata e sono sicuro che un turismo alternativo e rispettoso della natura possa essere davvero la strada giusta per la Sardegna per creare posti di lavoro e destagionalizzare l’offerta.