Posted on: Novembre 27, 2014 Posted by: admin Comments: 0

La basilica di Santa Maria Maggiore è una delle quattro più importanti basiliche di Roma, note come basiliche papali. Inoltre si tratta della più importante chiesa romana dedicata alla Madonna, e per questo ogni anno accoglie tantissimi devoti e pellegrini. Si raggiunge facilmente: se alloggiate in una struttura alberghiera al centro di Roma, potete arrivarci tranquillamente a piedi durante uno dei vostri itinerari turistici. Altrimenti potete scendere con la Metro B alle fermate Termini oppure Cavour.

Breve storia di Santa Maria Maggiore

La basilica si trova infatti nella zona del Colle Esquilino, presso il rione Monti, ed è stata realizzata sulla base di un complesso architettonico di età augustea: la prima realizzazione della chiesa avvenne durante il V secolo ad opera di Sisto III, per celebrare il dogma della maternità divina di Maria, stabilito durante il concilio di Efeso del 431.

La tradizione racconta invece che la chiesa sorse su un luogo designato in seguito ad una miracolosa nevicata avvenuta durante il mese di agosto nel 356, durante il pontificato di papa Liberio. Per questo motivo Santa Maria Maggiore è chiamata anche basilica liberiana e basilica di S. Maria ad Nives.

Nei secoli successivi la struttura fu più volte ricostruita ed arricchita a livello architettonico, fino al 18mo secolo in cui avvennero le ultime modifiche ad opera di architetti fiorentini.

Cosa ammirare nella basilica

 

All’interno di Santa Maria Maggiore è possibile ammirare diverse opere di un certo rilievo. Nella navata di destra, è presente il battistero, da cui è possibile accedere alla Sagrestia e alla cappella di San Michele, i cui affreschi sembrano addirittura stati realizzati, secondo gli ultimi studi, da Piero della Francesca. Sempre nella zona della navata di destra, è possibile ammirare la cappella delle Reliquie e quella Sistina, realizzata da Domenico Fontana per conto di Sisto V. In essa possiamo ammirare diversi affreschi di autori del tardo manierismo della scuola di Roma.

 

In questa zona abbiamo anche sul pavimento la lastra tombale dedicata alla famiglia Bernini, dove fu seppellito anche il grande artista Gian Lorenzo, che fama e splendore ha dato a tantissimi luoghi di culto e non della Roma seicentesca.

 

Molto interessanti dal punto di vista artistico sono i mosaici presenti sui muri della navata centrale, testimonianza dell’arte dei primi secoli del cristianesimo. Il soffitto invece è realizzato con i primi pezzi di oro provenienti dall’America, donati dalla regina Isabella di Spagna ad Alessandro Borgia.

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