Madagascar a settembre: cosa sapere

Informarsi su quale sia il periodo migliore per andare in Madagascar prima di prenotare l’aereo e gli alberghi è il modo migliore per prepararsi a un viaggio così impegnativo sia dal punto di vista economico che di giorni. Arrivare fino all’altro capo del mondo per poi non poter uscire a causa delle piogge insistenti o del rischio di cicloni sarebbe davvero un peccato. In Madagascar, infatti, c’è una stagione delle piogge che va da gennaio fino alla fine di marzo e che rende difficile se non impossibile praticare qualsiasi tipo di attività turistica. Non solo non si può andare in spiaggia, ma è difficile anche avventurarsi alla scoperta dei vari parchi nazionali e del celebre Viale dei Baobab, vista la precaria condizione delle strade. Si può fare un giro nella capitale Antananarivo, ma perdersi le altre grandi bellezze del Paese è davvero un peccato.

L’estate malgascia

Se nel periodo che va da gennaio a marzo è meglio stare lontani dal Madagascar, i restanti mesi dell’anno sono piuttosto accoglienti per i turisti. Luglio e agosto sono i mesi più caldi in assoluto e quelli in cui il Paese si riempie di visitatori. Settembre è il mese ideale per partire ed evitare l’affollamento. Le temperature si aggirano intorno ai 31° di giorno e scendono di molto durante la sera toccando anche i 19°. Nel Sud del Paese i gradi sono leggermente più bassi. È la temperatura ideale sia per passare del tempo in spiaggia sia per visitare i luoghi di grande interesse culturale e naturale.

Le tappe imperdibili del Madagascar

Molte persone arrivano in Madagascar per immergersi nelle acque paradisiache dell’Oceano Indiano. A questo scopo, molti turisti si dirigono verso Nosy Be, l’isola tra le più belle e grandi del Paese. In alternativa, c’è la Baia di Diego Suarez vicino Antsiranana. Qualunque sia la destinazione, i giorni passati in spiaggia potranno essere arricchiti grazie a immersioni e snorkelling che permetteranno di vedere da vicino i pesci caratteristici della zona. A settembre è anche più semplice avvistare i cetacei, soprattutto nella zona di Nosy Be.

Altri posti imperdibili una volta giunti in questo splendido Paese sono i parchi nazionali. Il Parco dell’Isalo e quello dei Tsingy de Bemaraha sono caratterizzati da canyon e fossati di pietra dal fascino unico e misterioso. Soprattutto nel secondo, ci sono aree che rimangono ancora oggi inesplorate. Al loro interno – come in altre aree del Madagascar – sono visibili molte specie animali autoctone che vivono solo sull’isola malgascia. Tra queste, la più nota è sicuramente quella dei lemuri, diventata famosa grazie al film d’animazione Madagascar e oggi a rischio d’estinzione a causa delle numerose deforestazioni che si sono verificate.

Nel Parco Nazionale del Tsingy de Bemaraha è d’obbligo fermarsi ad ammirare il viale dei Baobab in cui ci si ritroverà circondati da imponenti alberi alti fino a 30 metri, considerati delle vere e proprie divinità dalla popolazione locale.

Chi fa una capatina nella capitale potrebbe approfittarne per visitare la collina reale di Ambohimanga anche nota come “Collina Azzurra”. Questo luogo è sacro poiché vede sepolti i vari regnanti della nazione e la presenza del palazzo reale. Ad arricchire il tutto, una foresta piena di specie vegetali endemiche protette dall’UNESCO.

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